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Nel blu degli abissi tra relitti e coralli rossi



Il relitto della nave francese Tiflys, affondata il 14 gennaio 1943, e' inabissato al largo del porto di Loano a profondita' variabile tra i 45 e i 51 metri. Adagiato sul fondo in assetto di navigazione e' uno dei piu' suggestivi perche' le sue strutture e le dotazioni di bordo sono conservate in ottimo stato. L'escursione subacquea puo' essere eseguita sotto l'occhio vigile degli esperti sommozzatori dei numerosi centri di immersione sparsi nella provincia di Savona, in particolare quelli di Finale Ligure, Pietra Ligure e Loano, e rappresenta una delle numerose tappe di un affascinante viaggio alla scoperta di decine di tesori sommersi della Liguria. Un itinerario sottomarino lungo le coste del Mar Ligure regala infatti moltissime opportunita' sia ai sub esperti sia a chi, avendo poca pratica, puo' affidarsi ai 'diving' sparsi nelle diverse localita' turistiche. Il TIFLYS appare improvviso sul fondo e quando la visibilita' e' buona puo' essere ammirato in tutta la sua grandezza completamente avvolto da branchi di pesci colorati di rosa, le castagnole che popolano le sue stive. Lunga 76 metri e larga 10, la nave era stata costruita in acciaio speciale a Tolone e adibita al trasporto di ferro e carbone. Fu affondata da un siluro, lanciato da un sommergibile inglese, che sfondo' la prua sul lato di dritta. Piu' immersioni consentono di scoprire i numerosi ambienti in cui e' divisa: la parte poppiera, dove spiccano timone ed elica, la coperta, con tutti gli ingranaggi e i rinvii per la trasmissione dei comandi, le stive colme di pesci e di flora tipica del Mediterraneo. Non distante dal Tiflys ecco l'ISOLA di BERGEGGI, uno dei paradisi delle vacanze nel Ponente Ligure. Situata a sud di Capo di Vado, poco oltre Vado Ligure, regala ai sub almeno tre affascinanti immersioni. La prima e' La FRANATA: scende fino a 30 metri di profondita' con una parete verticale ricca di spaccature abitate, alla quota di 20 metri, da gronchi, aragoste e scorfani. Dieci metri piu' in basso, oltrepassati i colorati spirografi, si raggiunge il regno di saraghi e dentici. La seconda escursione e' chiamata IL PIFFERAIO. Situata tra i 10 e i 20 metri di profondita' ha una parete rocciosa che precipita giu' da una specie di pianoro. E' ricca di vita: saraghi, occhiate, donzelle e ricciole si mischiano a pesci da tana mentre dalle fessure piu' piccole spuntano granchi e gamberi. L' ultima immersione di Bergeggi e' il PERTUSO. Adatta anche a sub poco esperti (non supera i 10 metri di profondita'), regala uno spettacolo di colori grazie alla presenza di spugne e parazoanthus aggrappati a grossi massi sommersi. In estate si possono incontrare anche le rane pescatrici, mentre tutto l'anno tra le rocce si aggrappano o si nascondono in tana anemoni, crostacei e conchiglie. Cambiando costa e spostandosi a levante, ci si imbatte in uno dei relitti piu' inquietanti e nello stesso tempo piu' attraenti per i sub, quello della superpetroliera Haven, affondata con il suo carico inquinante il 14 aprile 1991 al largo di Arenzano. Superato lo choc della tragedia, costata la vita a diversi marinai, e conclusa l'opera di bonifica, oggi la Haven e' un gigante adagiato sul fondo. Solo la parte poppiera del relitto e' visitabile, a una quota variabile da 30 a 80 metri. Il resto del gigante del mare, lungo complessivamente 334 metri, e' infatti finito a profondita' proibitive. La visita porta nel castello, al sottostante piano del ponte, nella sala comando e in quelle al piano inferiore. Per i biologi marini e' una eccezionale fonte di studio per la presenza di flora e fauna di ogni genere. Ancora piu' a levante, ecco uno dei paradisi mondiali delle immersioni, la Riserva Marina di Portofino. I centri di immersione, in particolare quelli dei Golfi Paradiso e Tigullio, hanno nei loro programmi una serie di escursioni spettacolari la' dove il corallo accende di colori sgargianti fondali e pareti rocciose. Una delle immersioni piu' ambite e' sulla SECCA ISUELA, situata tra i 13 e i 40 metri di profondita' ad alcune centinaia di metri a sud di Punta Chiappa. Gorgonie rosse, gialle e bianche contrastano il blu degli abissi, mentre cernie, aragoste, astici e gronchi animano ogni anfratto e si aggirano tra gli spettacolari rami delle colonie di corallo rosso. La secca puo' essere visitata con mare calmo mentre solo i sub piu' esperti la avvicinano quando c'e' un po' di risacca. Ai piedi del picco roccioso, alto quasi 50 metri, il fondo fangoso e' puntellato di massi di grandi dimensioni sui quali ha fatto presa una spettacolare flora marina.

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